WORKS


Il Dormitorio delle Operaie

Bibl. Archeologia e Storia dell’Arte  2014

Nell’ambito della Rassegna CALLIGRAMMI a cura di Paolo Aita, l’artista romano, Giuseppe Salvatori, continua la sua esplorazione di un mondo sensibile venato di idealità e passione. I soggetti tipici dell’artista (insetti, soldati, fiori, armi) in questa esposizione alla Biblioteca del Collegio Romano trovano un habitat ideale. In un’atmosfera densa di dati e ricordi, all’interno di teche, sono collocati oggetti e testimonianze che affidano al disegno e a opere in tre dimensioni i loro contenuti. Nastri di legno istoriati, pietre preziose incise e illuminate dall’interno, sublimi interfacciamenti di poesia e arte, scorrono agli occhi del visitatore restituendo l’idea di uno studiolo in cui le passioni sono viste attraverso l’ottica del ricordo, essendo però ancora tiepide. Ma in questo caso, forse in un’ipotetica competizione con lo scibile universale contenuto dalla biblioteca, i materiali sono ancor più variegati del solito, e la sensazione di esplorazione di un mondo sconfinato attraverso gli strumenti dell’arte, ancora più tangibile. Come indicazione di un inesausto interrogare i segni dell’esistenza, queste opere dialogano con le poesie di Domenico Adriano, Paolo Aita, Annelisa Alleva, Nicola Bultrini, Francesco Dalessandro, Claudio Damiani, Stas’Gawronski, Idolina Landolfi, Gianfranco Palmery, Domenico Vuoto. Le corniole, su disegno dell’artista, sono incise da Angelo D’Andrea. Il titolo della mostra, IL DORMITORIO DELLE OPERAIE, rimanda a un mondo attivo e assiduo, dove i gesti del presente si iscrivono in una ritualità paziente e operosa, come quella degli insetti, in cui la produzione ha ancora i giusti ritmi della vita. Allo stesso modo l’opera d’arte nasce da un paziente lavoro di decantazione e comprensione dei vissuti, in un’atmosfera di cordiale intimità, dove gli accadimenti del singolo trovano accoglienza in un sentire comune e armonioso. Completa l’esposizione l’omonimo libro che raccoglie i testi in mostra e la nota GLITTICA, sull’arte dell’incisione su pietra, di Patrizio Basso Bondini, per le edizioni de IL LABIRINTO, Roma.

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Il Dormitorio dell Operaie

Bibl. Archeologia e Storia dell’Arte  2014

Nell’ambito della Rassegna CALLIGRAMMI a cura di Paolo Aita, l’artista romano, Giuseppe Salvatori, continua la sua esplorazione di un mondo sensibile venato di idealità e passione. I soggetti tipici dell’artista (insetti, soldati, fiori, armi) in questa esposizione alla Biblioteca del Collegio Romano trovano un habitat ideale. In un’atmosfera densa di dati e ricordi, all’interno di teche, sono collocati oggetti e testimonianze che affidano al disegno e a opere in tre dimensioni i loro contenuti. Nastri di legno istoriati, pietre preziose incise e illuminate dall’interno, sublimi interfacciamenti di poesia e arte, scorrono agli occhi del visitatore restituendo l’idea di uno studiolo in cui le passioni sono viste attraverso l’ottica del ricordo, essendo però ancora tiepide. Ma in questo caso, forse in un’ipotetica competizione con lo scibile universale contenuto dalla biblioteca, i materiali sono ancor più variegati del solito, e la sensazione di esplorazione di un mondo sconfinato attraverso gli strumenti dell’arte, ancora più tangibile. Come indicazione di un inesausto interrogare i segni dell’esistenza, queste opere dialogano con le poesie di Domenico Adriano, Paolo Aita, Annelisa Alleva, Nicola Bultrini, Francesco Dalessandro, Claudio Damiani, Stas’Gawronski, Idolina Landolfi, Gianfranco Palmery, Domenico Vuoto. Le corniole, su disegno dell’artista, sono incise da Angelo D’Andrea. Il titolo della mostra, IL DORMITORIO DELLE OPERAIE, rimanda a un mondo attivo e assiduo, dove i gesti del presente si iscrivono in una ritualità paziente e operosa, come quella degli insetti, in cui la produzione ha ancora i giusti ritmi della vita. Allo stesso modo l’opera d’arte nasce da un paziente lavoro di decantazione e comprensione dei vissuti, in un’atmosfera di cordiale intimità, dove gli accadimenti del singolo trovano accoglienza in un sentire comune e armonioso. Completa l’esposizione l’omonimo libro che raccoglie i testi in mostra e la nota GLITTICA, sull’arte dell’incisione su pietra, di Patrizio Basso Bondini, per le edizioni de IL LABIRINTO, Roma.